
Cari amici,
da domenica sera sono una podista. Forse per compensare gli eccessi (testimonianza grafica qui sopra), forse per contrarrestare i malefici effetti della legge di gravitá sul mio lato B, tre giorni fa, come posseduta, ho iniziato ad andare a correre. Ho sempre creduto nei messaggi che mi lancia il mio corpo e quindi una volta ancora l'ho assecondato. Ho recuperato una mise abbastanza sfigata (tutta la roba sportiva l'ho ceduta a Sabí, per chiudere con il paddel e con il passato) e come una gazzella ho raggiunto il lungomare. Ho resisito 15 minuti e non mi lamento. Mi lamento invece della quantitá di sudore che posso produrre (ero incredula), nelle ore che seguono la mia frenetica attivitá sportiva. Lunedí ho rimediato alle carenze del mio guardaroba ed ora sfoggio dei deliziosi pantaloncini neri con canottiera abbinata (molto L.A). Ieri mi faceva male tutto, anche le unghie dei piedi, per cui ho optato per una sana camminata di un'ora in riva al mare ed ho scoperto:
1) che davvero sudo come un operaio bulgaro sull'A4 in agosto
2) che ce la faccio
3) che il mondo del podismo offre una variegata e pregevole quantitá di bei toponi (belli sudati, maschi e convintissimi della necessitá del loro sforzo). Mi si é aperto un universo parallelo. Problema: quando sei grondante, paonazza e con il calzino bianco che spunta dalla scarpa ginnica é impossibile cuccare. Ma ci dev'essere una soluzione. E la troveró.
Baci di corsa
No hay comentarios:
Publicar un comentario