Lo que sucede...conviene

miércoles, 27 de agosto de 2008

GRAZIE G.


Io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo io lo so che non sono solo anche quando sono solo
sotto un cielo di stelle e di satelliti tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna un uomo guarda la sua mano sembra quella di suo padre quando da bambino lo prendeva come niente e lo sollevava su era bello il panorama visto dall'alto si gettava sulle cose prima del pensiero la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose ma l'unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l'odore della città il suono dei motorini il sapore della pizza le lacrime di una mamma le idee di uno studente gli incroci possibili in una piazza di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
la città un film straniero senza sottotitoli una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede ci si sente soli dalla parte del bersaglio e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te ma ti guardi intorno e invece non c'è niente

un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che hanno ancora il coraggio di innamorarsi e una musica che pompa sangue nelle vene e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi smettere di lamentarsi che l'unico pericolo che senti veramente è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente il battito di un cuore dentro al petto la passione che fa crescere un progetto l'appetito la sete l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena in un contatto

io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

miércoles, 20 de agosto de 2008

IL MERAVIGLIOSO MONDO DEL PODISMO


Cari amici,
da domenica sera sono una podista. Forse per compensare gli eccessi (testimonianza grafica qui sopra), forse per contrarrestare i malefici effetti della legge di gravitá sul mio lato B, tre giorni fa, come posseduta, ho iniziato ad andare a correre. Ho sempre creduto nei messaggi che mi lancia il mio corpo e quindi una volta ancora l'ho assecondato. Ho recuperato una mise abbastanza sfigata (tutta la roba sportiva l'ho ceduta a Sabí, per chiudere con il paddel e con il passato) e come una gazzella ho raggiunto il lungomare. Ho resisito 15 minuti e non mi lamento. Mi lamento invece della quantitá di sudore che posso produrre (ero incredula), nelle ore che seguono la mia frenetica attivitá sportiva. Lunedí ho rimediato alle carenze del mio guardaroba ed ora sfoggio dei deliziosi pantaloncini neri con canottiera abbinata (molto L.A). Ieri mi faceva male tutto, anche le unghie dei piedi, per cui ho optato per una sana camminata di un'ora in riva al mare ed ho scoperto:
1) che davvero sudo come un operaio bulgaro sull'A4 in agosto
2) che ce la faccio
3) che il mondo del podismo offre una variegata e pregevole quantitá di bei toponi (belli sudati, maschi e convintissimi della necessitá del loro sforzo). Mi si é aperto un universo parallelo. Problema: quando sei grondante, paonazza e con il calzino bianco che spunta dalla scarpa ginnica é impossibile cuccare. Ma ci dev'essere una soluzione. E la troveró.
Baci di corsa

sábado, 16 de agosto de 2008

CHISSÁ, CHISSÁ DOMANI

Quando penso a te, penso al tempo. A tutto il tempo che abbiamo perso, per stupidaggini, per distanza, per silenzi troppo pieni di parole. A tutto il tempo che ora vorrei con te, per passeggiare, per bere un caffé, per guardarti, per ascoltarti, per cantare, per stare insieme.
Come dici tu, vorrei avere la macchina del tempo, proprio qui, proprio adesso. Tornerei a quando eravamo piccoli e i sabati andavamo a Sella, con il registratore sul sedile di dietro e le canzoni di Lucio Dalla con tante parolacce che ci facevano ridere. Oppure tornerei all'asta, al Rendez Vous, a tutti i giorni che ti avevo vicino senza rendermi conto della fortuna che rappresentava poterti vedere, toccare, stringere. Tornerei alle vacanze con papá, alla Scozia, ai concerti di Baglioni, alle volte che sei venuto a trovarmi per vedere come stavo. Tornerei a quando hai cantato per me, bello, forte, speciale.
Ma soprattutto vorrei che fossi qui, per dirti e non scriverti che ti voglio bene, che se dovessi creare il mio fratello ideale lo farei proprio come te, non cambierei niente. Ti aspetto, vieni presto.

miércoles, 13 de agosto de 2008

8.8.2008


Cari amici,

aggiorno per placare incontrollabil curiositá, senza avere realmente nulla da dire.
Dopo tante parole, risate, attivitá (anche sportive, vedasi a destra la personale interpretazione udinese del nuoto sincronizzato, le mani sono quelle di Robi) ora é tutto piú vuoto, fermo e silenzioso. E forse proprio per questo é il momento in cui si affacciano nuove domande sul futuro, sul passato e anche sul presente.
L'anno sabbatico sta per finire, il mio contratto con la migliore padrona di casa del mondo pure (mancano 4 mesi, non é poco..ma si vede la fine). Rinnovo? Chissá, se penso a com'era diversa la mia vita un anno fa capisco che ormai tutto ha un ritmo abbastanza rapido e spesso non riesco a star dietro a niente, anche se cerco di prendere le mie decisioni nel modo piú ponderato possibile.
L'8.8.2008 Panx ha pagato l'avvocato e si é chiuso cosí un nuovo capitolo. Il prossimo? Comunicare allo Stato Italiano la mia riacquisita vedranaggine. E poi?
Quante domande in poche righe..e nessuna risposta.

miércoles, 6 de agosto de 2008

KOJAK





Cari amici, dopo quello che mi é parso un secolo aggiorno. Spero capiate, ma davvero il tempo non c'era e, come si nota dalla foto a sinistra, le energie neppure. Come dicevo ieri a Romeo, quando la vita é piena di parole, come la mia in queste settimane, ne restano poche da scrivere.

Riassumo: 9 indimenticabili giorni con il ciclone Charlie, che ha riempito le giornate di allegria e attivitá frenetica e il frigo di Möet Chandon, privandomi dall'altra parte di ore di sonno (ben venga) e di cellule epatiche. Gran w-e con i ricchi e i motoscafi (grazie a Tirelli Travolta, qui sopra a destra), lunghe giornate in spiaggia, meravigliose chiacchierate sul balcone al chiaro di luna che ci hanno fatto scoprire molto l'una dell'altra. Tatosa, che vita di merda. E quanto bene ti voglio.

Poi, cambiate lenzuola e asciugamani e dopo aver dormito una media di 20 ore al giorno, ora condivido il tetto con i quasi coniugi Sangoi. Che dire? Li adoro, sempre di piú. Sono come un mio prolungamento, anche se Robi ha le gambe piú belle delle mie. Vorrei che non se ne andassero mai. Lunedí Robi ha fatto pizza e pane per tutti, un vero trionfo. E stasera FRICO!!!! Questo sí, annaffiato dal Moët Chandon. Perché la classe é classe.

Vi penso tanto e tutti , soprattutto la mia Sabi che non dorme, Saruti regina del Pachá, A. che naviga a vista ma che troverá sicuro il suo porto, Giulia che lavoralavoralavora..e oggi piú che mai la mia Patatina, cosí bella dentro e fuori. Andrá tutto bene.